Torre dei Piloti di Genova: la ex zona operativa del Porto, dove sono morti nove uomini il 7 maggio 2013

in: Rapallo News .

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Molo Giano genova la torre piloti

La Torre dei Piloti di Genova al Molo Giano era la zona operativa e il cervello pulsante della movimentazione delle navi porta container, navi da crociera e tutte le altre barche, purtroppo ora non c’è più dal 7 maggio 2013, dopo che fu abbattuta dalla nave porta container Jolly Nero, nella tragedia morirono nove uomini che lavoravano nella stessa in quella maledetta notte.
Nel momento dell’impatto nella palazzina della Torre dei Piloti stavano lavorando 13 persone, morte 9 e ferite 4, la nave Jolly Nero stava effettuando una serie di manovre in porto con due rimorchiatori quando è andata a sbatterci contro. Non sono ancora chiare le cause dell’incidente ora ci sono i periti che stanno controllando la dinamica del fatto, ma sembrerebbe forse un problema ai motori della nave che avrebbe reso ingovernabile la grande imbarcazione, lunga quasi 240 metri. La nave Jolly Nero ha urtato la torre facendola inclinare di circa 45 gradi, questa si sarebbe poi abbattuta in un secondo momento sul resto della palazzina distruggendola. L’edificio ospitava diversi uffici dei piloti del porto e della Guardia Costiera di Genova, era stata costruita negli anni novanta.

La Torre dei Piloti di Genova era alta 50 metri, con una superficie di 165 mq, la sede del Corpo dei Piloti è posta al Molo Giano. La torre crollata il 7 maggio 2013 era parte di un edificio articolato su due fabbricati distinti, sospesi in acqua su pali di fondazione e dentro la torre aveva sede l’intera zona operativa 24 ore al giorno per tutto l’anno. Il corpo piloti era composto da ventidue persone con disposizione sei pilotine.

La sala di controllo era provvista di impianti VHF per l’ascolto simultaneo dei canali di soccorso e di quelli di uso portuale, di impianti telex e fax, stazione meteo oceanografica automatica e di impianti AIS ovvero Automatic Identification System, per la copertura dell’intera area portuale.
Insomma la notte del 7 maggio 2013 il centro di coordinamento e controllo in cemento e vetro della Torre dei Piloti, realizzato nel 1997, per rispondere alle nuove esigenze determinate dall’aumento del volume dei traffici del Porto di Genova è caduta per colpa della nave Jolly Nero un vero disastro e una scena apocalittica sul Molo Giano, quella notte pezzi di vetri, cemento l’unica cosa rimasta la scaletta, una scena scioccante.

La procura di Genova ha aperto un’inchiesta per verificare cause e responsabilità dell’incidente, inoltre ha disposto il sequestro della “scatola nera” dell’imbarcazione, che potrà dare informazioni sulle manovre eseguite a bordo. Il comandante della Jolly Nero è indagato con l’ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo.

I parenti delle 9 vittime della Torre dei Piloti di Genova, vogliono che il processo porti alla luce tutti i responsabili e tutte le responsabilità perché quella non fu una tragica fatalità, una concomitanza di sfortunate coincidenze. Il crollo della Torre Piloti è stata una strage annunciata in cui ogni parte in causa ha contribuito con indivisibile colpa. Ogni parte in causa che non ha fatto quello che avrebbe dovuto, per incompetenza, per leggerezza è colpevole di nove omicidi. I parenti dicono “Noi pretendiamo che di questo reato ne rispondano tutti i colpevoli di fronte alla legge, soprattutto a noi famigliari sopravvissuti, che siamo la voce delle vittime. Non faremo sconti a nessuno”.

Noi Vogliamo sempre ricordare le nove vittime della Torre dei Piloti di Genova del 7 maggio 2013:
Daniele Fratantonio di 30 anni, di Rapallo provincia di Genova, era Sottocapo della Guardia Costiera;
Giuseppe Tusa di 30 anni, di Milazzo in provincia di Messina, era Sottocapo della Guardia Costiera;
Marco De Candussio di 40 anni, di Lavagna in provincia di Genova, era Capo di Prima della Guardia Costiera;
Davide Morella di 33 anni, di Biella era Sottocapo della Guardia Costiera;
Michele Robazza di 41 anni, di Livorno era Pilota del Porto;
Sergio Basso di 49 anni, di Genova era Operatore Radio dei Rimorchiatori;
Maurizio Potenza di 50 anni, di Genova, era Operatore Radio dei Piloti;
Francesco Cetrola di 38 anni, di Santa Marina provincia di Salerno, era Maresciallo della Guardia Costiera;
Gianni Iacoviello di 35 anni, di La Spezia, era Sergente della Guardia Costiera

 

Per non Dimenticare i 9 Angeli della Torre dei Piloti del Molo Giano di Genova, una frase che deve essere condivisa da tutti Noi per loro e le famiglie delle vittime.  Rapallotoday

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Commenti all'articolo (2)
  • di adele chiello
    domenica, 13 luglio, 2014 alle 3:34 pm

    L’articolo, sulla strage del 7 Maggio nel porto di Genova, è chiaro e preciso nella descrizione, UNA SCENA APOCALITTICA. IO aggiungo che una catastrofe del genere è singolare e al quanto inspiegabile, tuttavia un evento così misterioso, privo di ogni logica, rimane dopo più di un anno, nel silenzio più totale. Con tutte le trasmissioni che trattano dibattiti sui i più vari e vasti temi, nessuno ha avuto l’onestà professionale di accendere i riflettori su un fatto di cronaca molto insolito e da incredulità assoluta. Anche il silenzio dei media lo ritengo anomale e misterioso. La stessa magistratura sostiene che la posizione della torre, ai fini processuale è irrilevante ed ininfluente. Potrei sostenerlo anch’io, qualora la struttura non avesse ospitato degli uomini incaricati, dai signori istituzionali, a svolgere un lavoro per la sicurezza collettiva. Anche questa è la grande contraddizione e senza alcuna logica di spiegazione. Prima di adoperarsi per la sicurezza degli altri, sicuramente bisognava valutare quella degli uomini che la vita l’hanno persa in quella maledetta torre. Un birillo costruito in riva al mare, con tutti i pericoli che lo stesso mare presenta, senza criteri di ogni genere, senza competenze alcuna, ma semplicemente con l’arroganza e la sete di gratificazioni di ogni genere: carriera, ambizioni senza scrupoli e sopratutto interessi economici. Il signor Merlo non insulti la mia intelligenza, sostenendo che la torre fù costruita in quella posizione per avere una più ampia visibilità del porto, a 50 metri di altezza la distanza dal mare da 3 o 5 metri non fa la differenza. Nonostante, la costruzione è avvenuta in epoca lontana dalla sua presidenza nel porto di Genova, il signor Merlo non è esonerato dalle sue responsabilità. Non può giustificarsi sostenendo che nessuno mai si è lamentato di quella posizione, oppure giustificando la mancanza di sicurezza, addebitando le colpe alle lunghe procedure burocratiche per l’attuazione di opere e infine alla mancanza di fondi economici……Bè da queste dichiarazioni deduco o sono troppo stupida io o sono tutte stupide bugie che tentano di coprire le responsabilità, presenti e passate di chi ha l’autorità per le direttive alla Sicurezza nel porto di genova e sopratutto ALLA SICUREZZA DEGLI UOMINI che ci lavorano e ci hanno perso in tanti la VITA!!!!!!!!! GRAZIE ALLA DIREZIONE DEL BLOG PER L’ATTENZIONE CHE PONE SEMPRE PER NON DIMENTICARE MAI. ADELE CHIELLO TUSA, MADRE DI GIUSEPPE TUSA, UNA VITTIMA DELLO STATO

  • di Adele Chiello Tusa
    giovedì, 7 agosto, 2014 alle 9:57 am

    Il Maledetto 7 Maggio 2013!!!!!!!!!! È trascorso 1 Anno e 3 Mesi, 15 Mesi rubati di Vita a mio Figlio Giuseppe!!! Io sono stata privata della gioia di un figlio adorabile!!! I responsabili materiali dei nove omicidi ( il personale della jolli nero e gli armatori della nave), godono della libertà della proprio vita!!!! Mentre i responsabili che avrebbero dovuto prevenire, applicando le semplice normative sulla sicurezza e ovviamente Evitato la Morte dei nove lavoratori ( per la precisione li cito tutti: Autorità portuale, Direttore Marittimo del porto di Genova, responsabile sopratutto per il ruolo di datore di lavoro) Tutti quanti non sono stati presi in considerazione, dalla procura di Genova, neanche per la valutazione di un’eventuale responsabilità… Non vedo nessuna strada della Verità, in 15 mesi ho avuto davanti a me solo percorsi di omissioni, conflitti di interessi, negazioni di legittime risposte negate e spesso, anche, equivoche che lasciano ad interpretazioni che conducono alla consueta Bugia!!!! Tutto questo è vergognoso e inaccettabile, in un paese che si dica liberamente Democratico. La Giustizia per le Vittime dovrebbe essere scontata, ma dopo il grosso danno inflitto, subisco anche la grande beffa di dover lottare con i mulini al vento, affinché i Magistrati stiano dalla parte di coloro che hanno subito la privazione dei propri diritti fondamentali, citati negli articoli della Costituzione, invece di tutelare i carnefici!!!! Adele Chiello, mamma di Giuseppe Tusa, Una delleTante Vittime dello Stato Italiano, che come sempre, valutato come un numero aggiunto insieme a tanti altri che dopo decenni attende la Vera Giustizia!!!!!!

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